Giovanni Arena: inserito tra i 40 big player italiani, si racconta nella Cover Story di FOOD “Il Sapore del Futuro”

Giovanni Arena: inserito tra i 40 big player italiani, si racconta nella Cover Story di FOOD “Il Sapore del Futuro”

Considerando lo scenario attuale, il contesto economico e i progetti di rilancio del Paese, quali sono secondo lei le priorità e le misure da intraprendere anche a livello istituzionale per garantire crescita e competitività al settore agroalimentare italiano? 

“Sicuramente dobbiamo dare priorità alle eccellenze italiane, in termini sia di aziende che di prodotti, non di rado bistrattate da politiche comunitarie che spesso favoriscono produzioni estere. In questo senso, anche noi come distributori abbiamo un ruolo cruciale all’interno della filiera e dobbiamo fare la nostra parte per sostenere un patrimonio imprenditoriale unico, dandogli il giusto spazio all’interno dei nostri punti vendita. Per la verità, Gruppo VéGé e Gruppo Arena sono da sempre realtà molto attente, per esempio, alla valorizzazione del ‘km zero’ e quindi delle tantissime realtà, anche di piccole dimensioni, che lavorano con qualità sull’intero territorio nazionale. Anche così, tra l’altro, potremo contribuire a contenere il paventato effetto post pandemia sull’occupazione, quando si esaurirà la moratoria sui licenziamenti e si prevede che molte aziende potrebbero essere costrette a procedere a riduzioni del personale.

Un terreno sul quale costruire positive partnership con le aziende fornitrici è quello della marca del distributore. Se Decò Italia (la società partecipata pariteticamente da Gruppo Arena e Multicedi, nata lo scorso anno con il compito di realizzare e gestire la Mdd per gli oltre 700 punti vendita dei due retailer, ndr) si rivolge a filiere essenzialmente nazionali. In Sicilia il nostro gruppo sta lavorando a un progetto di private label con marchi di fantasia, destinato al canale convenience, per il quale ci avvarremo nel limite del possibile di fornitori locali. Il ‘km zero’, insomma, sarà un asset distintivo.

Nell’affrontare il post pandemia, dobbiamo tenere in debito conto il fatto che da tempo assistiamo a una forte polarizzazione: il ceto medio come lo intendevamo una volta forse non esiste più ed è cresciuta la forbice tra un target di fascia alta e uno costituito da famiglie e consumatori molto attenti al prezzo. In effetti, a questo scenario ci siamo preparati per tempo, assai prima del coronavirus. Da qualche anno, infatti, anche per distinguerci dalla tendenza alla ‘supermercatizzazione’ del discount, abbiamo innalzato il percepito dei nostri punti vendita Decò, a cominciare dal design, per offrire a un consumatore più esigente una migliore shopping experience, per arrivare ad un assortimento altamente selezionato. Allo stesso tempo, abbiamo lavorato a enfatizzare ancora di più le caratteristiche distintive dei punti vendita convenience a insegna SuperConveniente, in un contesto siciliano nel quale oggi il canale discount vale ormai oltre il 30% del mercato a valore ed è destinato a crescere, arrivando anche al 40% (percentuale ancora più alta se si considerano i volumi). Questi store saranno sempre più tarati, innanzitutto dal punto di vista degli assortimenti e dei formati, sulle esigenze di un consumatore particolarmente orientato al risparmio senza rinunciare alla qualità. Ecco perché il convenience da tattico è diventato strategico: l’obiettivo è entrare da protagonisti in un canale che non vogliamo lasciare all’esclusivo presidio dei big player del discount. Proprio in quest’ottica va inquadrata la recentissima acquisizione di Sosty, storica insegna del discount di prossimità e dunque non concorrente delle insegne nazionali.”

Quali le strategie e le scelte assunte dalla sua azienda fin da ora per proiettarsi nei prossimi dieci anni? Quali gli obiettivi in termini di dimensioni, posizionamento e innovazione? 

“Difficile immaginarsi concretamente dove il Gruppo Arena sarà tra dieci anni, anche se alcune linee guida sono tracciate. Certo è che riteniamo molto importante aver tagliato in un anno anomalo come il 2020 il traguardo del miliardo di euro di fatturato, con circa 180 punti vendita concentrati in Sicilia per oltre 2.500 collaboratori e una struttura logistica di quasi 100mila metri quadri. Merito innanzitutto delle acquisizioni e delle operazioni straordinarie che abbiamo posto in essere negli ultimi due anni.

Questo ci dà la forza e la visione per cominciare a immaginare uno sviluppo non più limitato alla Sicilia. Stiamo quindi studiando le opportunità più interessanti: tra queste ci sono il presidio di nuovi canali, un rafforzamento dell’e-commerce, ma anche la possibilità di affacciarci in Area 1, se troveremo un partner locale che condivida i nostri valori e la nostra strategia.”